Fondazione Luigi Clerici
Fondazione Luigi Clerici nasce nel 1972 da una matrice valoriale di ispirazione cristiana e desidera contribuire alla formazione integrale della persona, nell’intento di favorirne lo sviluppo professionale e personale.
Fondazione Luigi Clerici promuove l’empowerment, ossia lo sviluppo consapevole e funzionale dell’individuo – a livello personale, professionale e sociale – attraverso percorsi mirati a fare emergere il potenziale di ciascuno, valorizzando la sua unicità. La Fondazione si rivolge ad adolescenti, giovani e adulti, supportandoli con una vasta offerta di servizi, costruiti ad hoc per rispondere ai loro bisogni.
Profondamente radicata sul territorio attraverso le sue 18 sedi (diffuse tra le province di Monza-Brianza, Milano, Lecco, Lodi, Pavia e Bergamo), vanta una collaborazione pluriennale consolidata con i principali attori del tessuto economico e sociale lombardo, ma anche nazionale ed internazionale.
I valori della Fondazione Luigi Clerici costituiscono le radici dei percorsi formativi. Il processo educativo e formativo rappresenta il contesto dentro il quale potenziare le risorse e promuovere lo sviluppo ottimale: personale, lavorativo e sociale.
L’ampia disponibilità di strumenti tecnologici, favorisce una didattica integrata e fruibile, in termini sia di tempo che di spazio, consentendo la creazione di ambienti di apprendimento confortevoli per tutti.
Il metodo didattico
Dal 2012 Fondazione Luigi Clerici si è distinta nel panorama della Formazione Professionale italiana grazie ad un metodo didattico innovativo, basato sul concetto di PLURIDISCIPLINARITA’ e sull’integrazione di NUOVE METODOLOGIE E TECNOLOGIE didattiche.
La metodologia didattica adottata è laboratoriale e guidata dall’approccio learning by doing (imparare facendo), particolarmente adatta a favorire il contatto tra corpo, mente e spirito, inteso come spazio di espressione di desideri,passioni e vocazioni personali.
Per maggiori approfondimenti sul tema si rimanda alla sezione “Innovazione per la scuola” del sito istituzionale, raggiungibile anche da QUESTO LINK.
Il Piano Formativo del triennio di qualifica è organizzato in moduli progettuali tematici (Unità Formative) che integrano competenze relative all’area tecnico-professionale con quelle dell’area di base.
In questo senso anche i docenti sono spronati a collaborare in costante sinergia per portare gli allievi alla realizzazione di prodotti multimediali comuni che integrino le conoscenze specifiche degli insegnamenti, ma anche le competenze professionali e trasversali apprese durante il percorso.
Nel progetto didattico riservato agli allievi del triennio per Operatore Amministrativo Segretariale, che si preparano ad un futuro nelle aziende lecchesi, da qualche anno è stata inserita un’Unità Formativa legata alla conoscenza del territorio.
E’ parso quindi doveroso, oltre che arricchente per i ragazzi, ampliare il discorso anche ad alcuni personaggi significativi, tra cui appunto Don Giovanni Brandolese, a cui è intitolata la Fondazione che con il CFP condivide gli spazi dello stabile di via Mazzucconi a Lecco.
L’Unità Formativa su Lecco e Don Giovanni
Nell’ambito delle attività didattiche previste per l’anno formativo 2018/19 è stata realizzata una Unità Formativa dedicata al territorio lecchese. (Clicca QUI per scaricare il documento di progettazione). In questo contesto è stato motivo di arricchimento per i ragazzi analizzare anche la figura di Don Giovanni, protagonista della vita di uno dei rioni più famosi e pittoreschi di Lecco quale appunto Pescarenico.
Gli allievi hanno lavorato sotto la guida dei propri insegnanti ad attività di esplorazione e conoscenza del territorio dal punto di vista storico, geografico e geologico, culturale, sociale ed economico.
Le lezioni più frontali sono state alternate a momenti di lavoro in gruppo con l’uso di strumenti multimediali, ad attività di ricerca e anche a interviste con i collaboratoridi Don Giovanni, che sono stati incontrati individualmente da alcune allieve che ne hanno raccolto le testimonianze dirette.
La famiglia Agostoni conserva le maggiori testimonianze fotografiche e documentali su Don Giovanni, grazie alla forte amicizia sorta durante gli anni di vita della coppia a Pescarenico. Maria Bellati ha gentilmente offerto il suo tempo per un primo inquadramento della figura di Don Giovanni ed ha condiviso alcuni contatti preziosi per recuperare altre testimonianze biografiche.
Ha inoltre consentito ai nostri allievi la scansione delle immagini presenti sui pannelli della mostra realizzata a Canegrate (e poi integrata dal gruppo lecchese) che ricostruiva cronologicamente le attività del loro Parroco.
Le immagini ed i testi inseriti nelle pagine di questo sito sono appunto il frutto di questo lavoro di ricerca e confronto, che ha visto protagonisti anche gli allievi nelle diverse fasi: dalla scansione dei documenti, al ritaglio e sistemazione dei files, alla classificazione e fino alla realizzazione di alcuni prodotti multimediali.
Altra testimone fondamentale è stata la signora Elisabetta De Maron, ex insegnante delle medie M.Kolbe di via Mazzucconi, che da ragazza fece parte del CLUB DEI GIOVANI di Don Giovanni.
Chiara l’ha intervistata raccogliendo le sue commosse testimonianze su quegli anni di intensa partecipazione alle attività della Parrocchia di Pescarenico, a stretto contatto con Don Giovanni. Il suo racconto è ascoltabile QUI.
La signora De Maron ha inoltre messo a disposizione alcune analisi dei Campaniletti realizzate dal giornalista Angelo Sala nel 2012 e rimaste inedite fino alla pubblicazione su questo sito.
Il progetto si è concluso con l’elaborazione di:
- il presente sito web
- immagini grafiche con citazioni e timeline ispirate a Don Giovanni
- il canale podcast “Voci per Don Giovanni” con una intervista e la biografia di Don Giovanni, raggiungibile da QUI
- un opuscolo istituzionale per Fondazione Brandolese, scaricabile QUI e uno di documentazione del progetto, scaricabile QUI
- alcuni video-racconti realizzati dagli allievi, visionabili QUI